Educatore

Organizzare il servizio educativo significa fare anima, dare respiro ai molteplici bisogni psico-sociali della persona anziana che vive in comunità. A nostro parere, un buon educatore è colui che sa far fare integrando singolo e gruppo: sa stimolare la partecipazione alla vita collettiva e sa tutelare la libertà di scelta dell’individuo.
Pur riconoscendo la soggettiva dinamicità di ogni processo di invecchiamento – al di là dei limiti da classificazioni semplicistiche (età, sesso, auto o non autosufficienza) -, è possibile aggregare un determinato numero di anziani che condividono situazioni analoghe e analoghe condizioni, la stessa qualità di vita. In linea con questo principio ha preso corpo la nostra convinzione: l’appartenenza ad un gruppo favorisce numerosi processi che sono alla base di ogni efficace intervento socio educativo (identificazione con un modello, condivisione e suddivisione dei compiti, assunzione di un ruolo).
Gli obiettivi di questo servizio sono:
  • conoscenza della storia di vita degli Ospiti e valutazione del loro carattere, abitudini vecchie e nuove, carenze e potenzialità;
  • mantenere nell’assistito il massimo livello di autonomia valorizzando le capacità conservate e, ove possibile, recuperare le funzioni perdute (appartenenti alla sfera dell’operatività e dell’affettività);
  • sviluppare percorsi educativi che favoriscano la ri-socializzazione;
  • valutazione periodica dei risultati ottenuti, che non deve essere confusa con un atto burocratico centrato sull’analisi degli adempimenti o delle prestazioni.
ATTIVITA’:
  • visione di programmi televisivi e materiale registrato; ascolto guidato della musica, suono dal vivo;
  • laboratorio creativo (coloritura, ritaglio, creazione di piccoli oggetti) e attività ludico-cognitive (memory, gioco delle bocce, tombola, cruciverba);
  • attività di giardinaggio: stimola il riappropriarsi di una contenuta responsabilità personale caratterizzata affettivamente;
  • festeggiamento collettivo del compleanno;
  • ricevimento dei volontari (scolaresche, gruppi scout, associazioni);
  • presa di contatto con l’esterno attraverso la frequentazione di luoghi “significativi” dal punto di vista emotivo (chiesa, parco, centro cittadino, teatro, ambienti ricreativo - culturali).
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